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della rivoluzione di roma | 673 |
nel suo bastone, e salvossi fuggendo. L’abate appiattatosi al muro, si raccomandava e supplicava per aver salva la vita, quando da un vicino caffè esce di tutta furia un giovane esaltatissimo, e gli scaglia nel ventre un colpo di daga. È da sapere che tanto il Perfetti quanto il Pantaloni avevano avversato la repubblica ed appartenevano entrambi al partito del Mamiani ch’era il capo dei così detti moderati o di parte mezzana.1
Alle 5 eransi riuniti molti giovani al Caffè Nuovo, in quello delle Belle Arti, e ne’ luoghi adiacenti. Eran fra i medesimi i più dichiarati repubblicani, ed a capo figurava il famoso Cernuschi. Era loro intendimento all’imminente passaggio dei Francesi per que’ luoghi, di fare una dimostrazione ostile.2 Bastaron però un 50 o 60 cacciatori spediti a passo celere per discacciare tutti, e far chiudere tanto il caffè quanto la trattoria delle Belle Arti. Giunse verso le 6 l’armata francese la quale era entrata per la porta Cavalleggieri, e procedendo per ponte sant’Angelo, la via dell’Orso, la fontanella di Borghese, ed il Corso, si diresse verso piazza Colonna. Erane alla testa il generale Oudinot col suo stato maggiore. Arrivato al caffè delle Belle Arti, e vedutavi inalberata tuttavia la bandiera repubblicana, ordinò che venisse tolta, il che agevolmente si ottenne.
Ma l’attruppamento del Caffè Nuovo se pure non erasi ingrossato, si credette in forza non tanto per numero quanto per ardire, passati che furono i Francesi, di prorompere in urli e fischi. Il Cernuschi portava la bandiera della repubblica romana, e baccante inanimava quei giovani sconsigliati. Passata l’armata, questo che neppure chiameremo vero attruppamento sibbene una mano di giovani arrabbiati e furenti, la seguiva nel suo cammino lungo il Corso, e giunse quasi alla piazza Colonna. Annoiato allora il generale da tale insensata disfida, ordinò ad