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come fu annunciato dal decreto dell’Assemblea, sarebbe stata impossibile, senza volere la distruzione di una città che conserva memorie le quali non debbono perire. La vostra Rappresentanza municipale non ha accettato patti per non compromettere menomamente la dignità di un popolo cosi generoso, ed ha dichiarato di cedere alla forza. Le leggi di umanità e d’incivilimento, la disciplina di un’armata regolare, le assicurazioni dei Comandanti ci ripromettono il rispetto delle persone e delle cose,

» La vostra Rappresentanza municipale vi promette che non mancherà di fare quanto è in suo potere, onde non si rechi ingiuria ad alcuno. Abbisogna però del vostro concorso, ed è certa di ottenerlo. Fida nel vostro contegno dignitoso e nella esperienza costante, che ha dimostrato al mondo come i Romani in circostanze prospere avverse hanno saputo egualmente mantenere l’ordine, e costringere anche i nemici a salutare con riverenza la città dei monumenti, e rispettarne gli abitanti che cod la loro virtù rendono impossibile l’obblio della romana grandezza.

» Dal Campidoglio il 2 luglio 1849.

» Francesco Sturbinetti Senatore
» Lunati Giuseppe Conservatori
» Gallieno Giuseppe
» Galeotti Federico
» De Andreis Antonio
» Piacentini Giuseppe
» Corboli Curzio
» Feliciani Alceo
» Tittoni Angelo

» Giuseppe Rossi Segretario1
  1. Vedi Monitore del 3 luglio 1849, pag. 658.