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652 | storia |
luogo nella notte dal 24 al 25 due nuove trincee per formare una 4ª parallela.1
Scavarono i Francesi nella notte dal 25 al 26 metri 110 di trincea nella parte centrale della 4ª parallela che fu cosi compita, ed altri 60 metri incominciando da questa e venendo a riuscire avanti la casa Giacometti, verso la strada che mena alla porta san Pancrazio.2
Nella stessa notte tentarono ancora una volta di discacciare i repubblicani italiani dal casino detto il Vascello fuori la porta san Pancrazio. L’attacco fu bravamente respinto sotto il comando del tenente colonnello Medici, e del maggiore Cenni. Il Vaillant non ne parla affatto, ma il Garibaldi pubblicò il suo bollettino che può leggersi nel Monitore.3
Il giorno 26 l’assemblea volle consolare i difensori di Noma con una grida di lodi e d’incoraggiamento, che potrà leggersi in Sommario.4
Nella notte dal 26 al 27 di giugno fu compiuta la batteria n° 12; le altre due n° 11 e 13 lo erano fin dal giorno innanzi. Fu costruita ed armata la batteria n° 14 destinata a battere in breccia il fianco sinistro del bastione 8. E qui è da sapere che i lavori dei Francesi venner molestati così gagliardamente dai Romani che dovettero sospenderli. Ci serviremo delle stesse parole del Vaillant: «La vivacità del tiro del nemico non permise agli officiali incaricati della esecuzione di questa trincea (vicino alla casa Giacometti) di mantenervi i loro lavoranti.» E più sotto: «Un tentativo egualmente infruttuoso fu fatto sopra la cortina (5-6), per coronar di trincea la prominenza su cui sorge il casino Barberini. La fucilata della trincea dei Romani ed il cannoneggiare di san Pietro in Montorio impedirono di proseguire questo lavoro.»5