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della rivoluzione di roma | 645 |
In seguito di ciò l’agente consolare inglese Giovanni Freeborn il quale faceva da capo del corpo consolare, rispose quanto segue:
«Regio Consolato
» di S. M. Britannica in Roma.
» Non appena il sottoscritto Agente Consolare di S. M. Britannica ha ricevuto il pregiato dispaccio delle SS. VV. Illme rappresentanti il Magistrato Romano, in data di questo giorno, si è fatto sollecito di convocare in sua casa i soggetti componenti il Corpo Consolare residente in questa Capitale, coi quali sin dalla prima comparsa dell’armata francese alle mura di Roma si era posto di concerto per offerire, siccome fecero, per mezzo del Ministro delle relazioni estere, i loro servigi alla Magistratura Romana per qualunque officiosa interposizione presso il Comandante in Capo di quell’armata, Generale Oudinot.
» Il medesimo dispaccio è stato da tutti sentito col più vivo interessamento, e ben tosto intesi sul modo e forma di corrispondere all’invito delle SS. VV. Illme, una energica, quanto officiosa dichiarazione, nel modo che meglio per noi si potesse, è stata diretta allo stesso Generale Oudinot, che qui acclusa io mi affretto di rimetter loro in originale e copia, onde Elleno proveggano al modo di far pervenire il primo al campo francese colla massima sollecitudine, nella fiducia che la medesima venga accolta favorevolmente.
» Il sottoscritto, di concerto co’ suoi Colleghi, si permette di aggiungere che ove il Magistrato Romano giudicasse opportuno di valersi dell’opera loro personale presso lo stesso Generale in Capo per ulteriori ufficî, i medesimi non esiteranno a prestarvisi con ogni buon grado, sempre che le SS. VV. Illme proveggano che si ottenga per parte