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Già fin dall’11 di giugno erasi conosciuto il cambiamento di ministero colà accaduto, e che ci dava i nomi seguenti


Odilon-Barrot presidente del Consiglio
Tocqueville ministro degli esteri
Falloux » dell’istruzione pubblica
Dufaure » dell’interno
Lanjuinais » del commercio
Lacrosse » dei lavori pubblici
Rulliere » della guerra
Tracy » della marina
Passy » delle finanze.1


Il 19 di giugno poi si sparse in Roma la notizia che in Parigi fosse fuggito il presidente, e che Ledru-Rollin fosse alla testa del governo.

Non fu però che il giorno seguente, che il triumviro Mazzini comunicò all’assemblea la notizia della tentata rivoluzione di Parigi del 13, alla testa della quale era il Ledru-Rollin.2

Aveva il medesimo deposto, secondo il Mazzini, il giorno 11 nell’assemblea una proposta di accusa contro il presidente della repubblica, ed aveva dichiarato che la costituzione essendo stata violata, egli l’avrebbe difesa anche coll’armi. Tutta la Montagna si era alzata per acclamar la proposizione, ma l’ordine del giorno puro e semplice fu l’accoglienza che si fece alla medesima. Aggiungeva poi il Mazzini, che com’era da prevedersi, vi fu tumulto sui boulevards ed in altri luoghi della città, che vi furon vetture rovesciate, sassi lanciati, botteghe di armaiuoli saccheggiate. Il timore però che il movimento potesse estendersi aveva indotto il governo a proporre, e l’assemblea

  1. Vedi Monitore, pag. 572.
  2. Vedi detto, pag. 603,