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eroici, le gesta omeriche del passato, respingevate per la quarta volta i nemici della Romana Repubblica.

» Eglino ad onta della fede data, col grido fraterno sorpresero alcuni dei vostri, e i traditi mandarono in terra straniera come trofeo di una vittoria — sperata invano — perchè voi eletti dal Signore a rompere il bastone degli empi, la verga dei dominatori, vendicaste i traditi; vinceste i forti guidati al fratricidio.

» L’accanita lotta che duraste per 16 ore nel 3 giugno coi più agguerriti soldati d’Europa — la carica alla baionetta sette volte rinnovata contro a battaglioni grossi e le artiglierie fulminanti, vi hanno meritata l’ammira zione dell’Europa, la riconoscenza della patria, l’amore di tutti i buoni.

» Soldati! dalle vostre ferite gronda il sangue che redime la terra, lavando i peccati d’una generazione dalle mani fiacche, dal cuore smarrito.»

» Dio ha alzato la bandiera alle nazioni, — ha adunato in Roma gli scacciati del nuovo Israello ed accolte le dispersioni del suo popolo dai quattro canti della terra.

» Quella bandiera è confidata alle vostre mani.

» L’Italia, la Francia stessa, la riceveranno da voi consacrata dal sangue dei nuovi martiri, — simbolo della giustizia che sarà fatta sulla terra — vessillo del regno di Dio che succederà a quello dei despoti — dei re dalla polvere coronata.

» Questa è l’ultima lotta del genio del bene con quello del male.

» Voi chiuderete la storia delle umane sventure colla vittoria dei popoli — col trionfo di Dio.

» Soldati! questa è missione che fa invidiabili le voatre ferite — belli i vostri disagi — cari i patimenti di ogni maniera.

» Orgoglio delle madri vostre — maraviglia dei figliuoli — onore delle vostre spose — figli prediletti della Repubblica, avrete dalla storia romana la immortalità della vita.