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della rivoluzione di roma | 613 |
prende sopra di se quest’affare, e noi lo lasciamo a Garibaldi e a’ prodi che dipendono dal suo cenno.1
- «Romani!
» Coll’aiuto della tenebra, come un traditore, il nemico ha messo piede sulla breccia. Sorga Roma, sorga il popolo nella sua onnipotenza, e lo sperda! chiudano la breccia i suoi cadaveri! chi tocca, come nemico, il sacro terreno di Roma è maledetto da Dio.
» Mentre Oudinot tenta disperatamente l’ultimo sforzo, la Francia si leva commossa, e rinnega questo pugno di soldati invasori che la disonorano. Un ultimo sforzo da parte nostra, o Romani; e la Patria è salva per sempre. Roma colla sua costanza avrà dato il segnale a un nuovo risorgimento europeo.
» In nome dei vostri Padri, in nome dei vostro avvenire, levatevi a combattere, levatevi a vincere. Una preghiera al Dio dei forti: — un pensiero di fiducia nei fratelli: — e la mano al fucile. Ogni uomo oggi diventi un eroe. La giornata decide i fati di Roma e della Repubblica.
» 22 giugno 1849.
» I Triumviri.»2
- «Romani!
» Ore 11 antimeridiane.
» La campana a stormo ha cessato. La grande voce di Roma dovea fare intendere ai Fratelli combattenti che i Cittadini stanno pronti a soccorrerli; e al nemico, che l’intera città si rovescerà, occorrendo, sulle sue linee. Ora basta. Il bollettino del Comando in Capo vi dirà tra pochi minuti la condizione delle cose. Serbatevi pronti