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Un’altra palla sfiorò il tempio della Fortuna Virile. 1 luoghi più bersagliati dalle palle francesi, secondo il Monitore, furono la chiesa di santa Maria in Trastevere, quelle di sant’Andrea della Valle e di san Carlo a’ Catinari nelle quali sono gli affreschi del Domenichino, la chiesa ed il monastero di san Cosimato, noti pei dipinti del Pinturicchio, e finalmente il Campidoglio ove accolgonsi tante meraviglie di antichità e di arte. Ai palazzo senatorio ancora caddero alcune palle.

Dal 20 al 21 fu prolungata la 3ª parallela. Le batterie n° 7, 8, 9, e 10 continuarono il loro fuoco il giorno 21.

Nella mattinata caddero i rivestimenti battuti in breccia dalle batterie n 1 7 ed 8. I mortari tirarono sui bastioni 6 e 7 e sulla porta san Pancrazio.

Racconta il generale Vaillant l’attacco infruttuoso per parte dei Francesi della casa Giacometti alla destra ed in avanti della villa Corsini, il quale non solo non riuscì, ma produsse confusione e perdite nelle loro file.1 I Romani ebbero in detto giorno 43 feriti.

Le ricognizioni fatte nella giornata avendo constatato che le brecce erano praticabili, l’ordine di montare all’assalto venne dato la stessa sera.

In seguito di ciò nella notte dal 21 al 22 i Francesi entravano per le brecce del bastione 7, della cortina, e del bastione 6 al lato del casino dei Barberini. Le tre colonne di attacco eran comandate dai capi di battaglione

De Cappe
Dantin
De Sainte-Marie.

Le tre brigate di zappatori che preser parte all’attacco, eran comandate dal capitano de Jouslard, e dai tenenti Denfert e Guillemard.

Il capitano del genio Doutrelaine fu incaricato dei lavori da eseguirsi al bastione 6 sotto la direzione del co-

  1. Vedi Vaillant, pag. 97 e 98.