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della rivoluzione di roma | 607 |
i fuochi della piazza rallentarono. I Francesi poterono in quel di far uso di ventuna bocca da fuoco.1
In quello stesso giorno 13 la fonderia di porto d’Anzio, la quale somministrava ai Romani il principale approvigionamento di proiettili, venne distrutta dai Francesi. Il capitano di stato maggiore Casteloau esegul quest’incarico. Trovaronsi in quella fonderia ottocento proiettili, tremila chilogrammi di mitraglia, ed un cannone. Tre cannoni erano stati inchiodati sul luogo.2
Il 14 giugno ebbe luogo uno scontro fra i Romani ed i Francesi fuori la porta del Popolo, tendente a discacciare questi ultimi da ponte Molle, ma non riusci.3
Dal 14 al 15 continuaronsi i lavori di trincea per parte dei Francesi. Furono eseguiti sessanta metri di piazza d’arme in vicinanza del bastione 6, e circa cento e venti di comunicazione a zig-zag per giungere alla detta piazza d’arme ove dovean piantarsi le batterie di breccia. A tale scopo venner fatti alcuni lavori a villa Corsini. La batteria n° 4 danneggiò il bastione 6, la batteria n° 6 danneggiò il 7, e dirigeva i suoi proiettili contro l’8, dietro il quale è il palazzo Savorelli.4
Il 15 un attacco più serio di quello del giorno precedente ebbe luogo fuori la porta del Popolo per isloggiare i Francesi dal ponte Molle. Sostennero i Romani il loro attacco con alcuni pezzi di artiglieria che avevano sopra i monti Parioli. Il generale Guesviller si portò contro di loro e li respinse, facendo 6 ufficiali prigionieri, e 40 fra sott’ufficiali e soldati. Restarono sul campo 100 morti. Cosi il Vaillant.5 Il generale in capo Roselli nell’appendice al bullettino dei fatti d’arme dei giorni 14 e 15, inserita nel