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10 uccisi e 73 feriti, fra i quali 3 ufficiali.1 Tra i feriti romani fuvvi il colonnello de’ bersaglieri Pietro Mellara bolognese, il quale morl in luglio per effetto della ferita.2

Fu incominciata nella notte dal 5 al 6 dai Francesi la batteria nº 3 nella 1° parallela; e siccome aveva per iscopo di molestare i difensori de’ bastioni 6 e 7, così fu stabilita in una posizione intermedia contro la faccia diritta del primo e la sinistra del secondo. Un uragano che imperverso nelle ore pomeridiane del 6 danneggid molto le opere dei Francesi.3

Durante la giornata del 6 le batterie n° 1 e 2 continuarono il loro fuoco, la prima contro il bastione 6, la seconda contro le batterie della riva sinistra del Tevere. I Francesi ebbero fra gli uccisi il tenente Clère, ed un cannoniere ferito.4

Nella notte dal 7 all’8 incominciossi dai medesimi a costruire la batteria nº 4 opposta alla faccia destra del bastione 6. Ebbero i Francesi 5 uomini uccisi e 10 feriti.5

Si cannoneggiò il giorno 8 da ambe le parti, e il cannone romano, per confessione dello stesso Vaillant, inquietò molto i Francesi. Smascherarono i Romani due nuove batterie, l’una vicino a quella di sant’Alessio, l’altra a sette in ottocento metri all’est del monte Testaccio, avanti la chiesa di san Saba.6

Il 9 verso sera fu tentata una sortita dai Romani per fare una ricognizione. Rientrarono la sera stessa, senza aver raggiunto lo scopo. Perdettero un aiutante ufficiale, ed ebbero 8 o 10 feriti.7 Il generale Vaillant dice che

  1. Vedi Vaillant, pag. 47.
  2. Vedi Torre, vol. II, pag. 192.
  3. Vedi Vaillant, pag. 49. – Vedi Torre, vol. II, pag. 194.
  4. Vedi Vaillant, pag. 50. Vedi Atlante generale dell’assedio ec., pag. 2. — Vedi Torre, vol. II, pag. 194.
  5. Vedi Vaillant, pag. 55. — Vedi Atlante generale dell’assedio ec., pagina 2
  6. Vedi Vaillant, pag. 56 · 57.
  7. Vedi Monitore, pag. 568.