Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
580 | storia |
naturale che il governo romano vi riassumesse l’impero, e lo fece collo spedire in Frosinone il famoso poeta e demagogo Pietro Sterbini in qualità di commissario straordinario facente funzione di preside, quello stesso di cui più sopra riportammo una notificazione.
Entrato lo Sterbini in officio, emise due proclami l’uno il 23, l’altro il 25 con i quali annullava tutte le nomine fatte in tempo della invasione napolitana, e questi proclami vennero inseriti il 28 nel Monitore.1
In Roma con un decreto del detto giorno prescrivevasi che sull’aia soltanto dovesser percepirsi dagli ex baroni le corrisposte dei cereali.2 E con un alto simile autorizzavasi il ministro del commercio e delle belle arti a ricevere un fondo addizionale di scudi dieci mila.3
Abbiamo veduto più sopra che lo Sterbini era stato inviato a Frosinone quale commissario straordinario facente funzione di preside. Ora è da avvertire che ciò non fu mica una eccezione che volle farsi in suo favore, ma eì bene un cambiamento di organizzazione governativa, perchè anche nelle provincie di Perugia, Macerata ed Urbino, venivano con un decreto del 29 sospesi i presidi e sostituiti i commissari straordinari.4
E con decreto parimenti del 29 ammettevasi la formazione sul territorio della repubblica romana di una legione polacca per combattere sotto i segni di Roma a favore dell’indipendenza italiana. La legione, prescrivevasi, innalzerà il vessillo nazionale polacco, colla sciarpa tricolore italiana. Il comando avrebbe dovuto farsi in lingua polacca. Volevasi fare ascendere detta legione a 2,000 uomini: il soldo eguale a quello dell’esercito romano.5