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» Louis Bonaparte trahit la République par sa honteuse alliance avec les despotes du Nord: il a pour jamais déshonoró son nom. Mais ses bassesses ne salissent que lui, et la Nation française est trop grande pour que son déshonneur l’atteigne.

» Soldats! avant de tourner contre nous les armes de la France, rappelez vous que vous ètes Citoyens français, et dans la lutte à mort que nous allons soutenir, soyez les dignes enfans des soldats de Marengo.

» Vive l’armée. Vive la France. Vive la République romaine.

» L’armée francaise a voté pour les candidata les plus radicaux.»

Uno poi di questi foglietti è un bollettino del fatto contro i Napolitani a Velletri: nello stamparlo si ebbe evidentissimamente per iscopo di trascinare tanto le truppe francesi, quanto le napolitane a defezionare ed unirsi ai repubblicani romani. Esso terminava così:

«Noi abbiamo vinto i soldati francesi, mandati per inganno a comprimere le nostre libertà; noi abbiamo vinto l’armata di Napoli, ligia al Papa ed al Re. È tempo che i popoli aprano gli occhi, che i soldati s’accorgano che sono uomini anch’essi. Francesi! alziamo un solo grido: - Viva la Repubblica. Napolitani! gridate con noi: Viva l’Italia e morte ai tiranni. Noi divideremo con voi la nostra vittoria, e l’ora dei Re sarà sonata per sempre.

» Viva la Repubblica. Viva l’Italia.»1

Esaurito così ciò che avevamo a dire sulle pratiche palesi e nascoste, in voce e in iscritto, a Parigi, a Londra, e al campo francese, diffuse pel mezzo tenebroso delle consorterie politiche, e tutte tendenti a guadagnare amici e protettori alla romana repubblica, rammemorar dobbiamo altro fatto di quel tempo non abbastanza schia-

  1. Vedi i detti stampatini clandestini nei Documenti, vol. IX, n. 74, 80 A, e 80 B.