Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
560 | storia |
la vita del popolo sarà in opera di rivoluzione; e coll’esempio nostro accenderemo alla guerra repubblicana le altre nazioni; e vedranno le genti che gl’italiani che in nome di Dio e del Popolo combattevano, non mentivano alle loro credenze —
» Combattiamo adunque come si combatte per le cose eterne; non si tema lo sterminio.»1
Noi non pretendiamo di sostenere che l’articolo surriferito sia stato scritto dal Mazzini stesso. Può darsi di sì, può darsi pur di no. Questo diciamo, che si formulavano in esso le dottrine mazziniane, perchè l’Italia del popolo pubblicavasi sotto la ispirazione del grande agitatore, e noi conserviamo ancora nella nostra raccolta l’Annunzio al pubblico di quel giornale, in gran formato, ove il nome di Giuseppe Mazzini figura a lettere cubitali.2
Lo stesso giorno 23 maggio il Monitore trascriveva nelle sue colonne la protesta del governatore di Sarsina contro i Francesi la quale per la uniformità di linguaggio colle dottrine mazziniane, abbiam creduto meritevolissima di riferire in Sommario.3
Questa protesta, l’articolo dell’Italia del popolo riportato sotto il n° 93, ed il canto rivoluzionario del Mastrella riferito sotto il n° 89, sono preziosissimi documenti perchè accolgono i principi e le dottrine tutte del partito mazziniano, e possono far conoscere agli illusi per mancanza di cognizioni che cosa da quello sperar potesse di ottenere la civiltà umana.
Questo articolo che abbiamo in parte qui trascritto, e la protesta di Sarsina, e il canto del Mastrella ci sforzano ad esclamare: Italiani! superbi di poter mostrare al mondo intero i monumenti della vostra grandezza, i miracoli del genio artistico de’ padri vostri, creatori e cultori