Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
della rivoluzione di roma | 543 |
» Il generale Roselli assicurato del movimento verso Terracina del Corpo napolitano, occupò Velletri ad ora tarda del dì seguente 20 maggio; ma non spinse un solo distaccamento di cavalieri sulla strada di Cisterna, per esplorarne almeno da lungi il movimento, e la direzione della sua marcia verso Torre tre ponti, ove giunse nel mattino dello stesso giorno 20.
» Il generale Roselli coll’occupare una città non più difesa intese di aver pienamente corrisposto al carico affidatogli dalla Repubblica, di battere il Corpo napolitano, e mozzargli la linea di ritirata, onde non avesse a raggiungere la sua frontiera: ed infatti la dimane della sua entrata a Velletri trasmise al Triumvirato il bollettino della giornata del 19, annunziando alla sua volta, come aveva già fatto Garibaldi a Palestrina il giorno 9: una novella vittoria riportata in quella breve spedizione dalla giovine armata della Repubblica e dell’importante servizio reso alla patria allontanando dal suolo repubblicano le truppe di Napoli.
» Era questo senza alcun dubbio uu servizio importantissimo, ma esso fu l’effetto della presa risoluzione dal Re il giorno 17 maggio, in seguito dall’infranto accordo fra le due potenze d’intervenire innanzi alla capitale degli Stati della Chiesa, per risolvere la questione romana, e non la conseguenza de’ militari concepimenti de’ Triumviri, o degli sforzi dell’abile condottiero delle masse repubblicane: poiché se piaciuto fosse al governo di Roma di occupare altramente le sue legioni sino al 21 maggio, il Corpo napolitano, che il 17 incominciato aveva il suo movimento retrogrado da Albano, sarebbe giunto il 20 a Fondi, e le milizie romane non avrebbero deplorato le perdite della giornata di Velletri.
» La spedizione del generale Roselli mancò così al suo scopo, perchè non contribuì ad accelerare la ritirata de’ Napolitani, non diede luogo ad alcuna battaglia o combattimento che avesse procurato al generale romano de’