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della rivoluzione di roma | 541 |
ove il grosso del Corpo napolitano aveva preso posizione.
» La resistenza incontrata nella posizione de’ Cappuccini ed innanzi Porta Romana, il campo del Re e le truppe del generale Winspeare già riconosciute da un drappello di cavalieri repubblicani rallentarono l’ardore di quelle masse, le quali scorate e stanche e prive oramai della speranza di vedersi soccorrere dalla brigata Galletti tuttora in movimento da Zagarolo, si disponevano da loro stesse alla ritirata.
» Il male inteso negli ordini, il ritardo nelle marcie, la mancanza de’ viveri e delle tattiche disposizioni per raccordo de’ movimenti delle varie colonne, facevano a quelle masse raccogliticcie, per quanto più numerose, risentire tutti gli effetti dell’imperizia del comando. Ed infatti durava ancor l’attacco quando al declinar del giorno giungeva per la via di Genzano la brigata del generale Galletti; ma l’artiglieria già messa in quella posizione, e le truppe del general Lanza l’obbligarono a divergere il cammino abbandonando la direzione di Velletri. Questa brigata non prese parte all’azione combattuta in quella giornata, nonostante che il fuoco durato avesse tutto il giorno!
» Al contrario il Corpo napolitano dopo di aver riconosciuto l’approssimarsi e la forza del nemico, si compose nell’attitudine difensiva offendente, che gli conveniva dopo la presa risoluzione di ritirarsi sulla sua base di operazione, e che conservò fino a che il nemico, abbandonato il campo, si ritrasse. La cavalleria, la grossa artiglieria, e le bagaglie uscivano da Velletri per la strada di Cisterna con ordine e lentezza, non ostante che dal lato opposto le regie truppe fossero alle prese col nemico. Infine tutto il Corpo napolitano mentre all’una pomeridiana era pronto a marciare per Torre tre ponti, ed avea sostenuto un parziale attacco che durava da quattro ore, si teneva nel tempo stesso pronto a com-