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della rivoluzione di roma | 539 |
nemico dalle vigne e dalle casine circostanti gremite di militi romani: due altri obici erano diretti sulla strada di Valmontone, e due su quella di Genzano, affin di osservare i movimenti del nemico; due altri eran situati sulla rampa che mena ai Cappuccini, e finalmente due altri con due pezzi di montagna eran situati sullo spianato della collina medesima de’ Cappuccini.
» Le artiglierie eran sostenute sulla piazza innanzi Porta Romana da un battaglione del 3° reggimento cacciatori della guardia, uno squadrone di cacciatori a cavallo, ed un drappello di ussari: nella rampa e sulla spianata de’ Cappuccini vi era un battaglione del 3° di linea, due compagnie di granatieri della guardia, ed una compagnia de’ pionieri. La difesa di quella forte posizione restò affidata al brigadiere Lanza.
» Al palazzo Lancellotti furon situate due compagnie di cacciatori della guardia, e due obici di montagna.
» Il 1° reggimento granatieri della guardia, il battaglione di marina, quello de’ carabinieri a piedi, e l’8° battaglione cacciatori furon situati sulla spianata tra Porta di Napoli e la casa Lancellotti, sotto il comando del brigadiere Winspeare. S’ingiungeva al medesimo di spingersi all’ attacco, quando le colonne nemiche si vedessero in movimento, senza dare ad esse il tempo di stabilirsi in linea di battaglia.
» Il principe d’Ischitella aveva il comando in papo della porzione delle truppe impegnate nel combattimento, e sotto i suoi ordini erano il maresciallo Casella ed il brigadiere Lanza.
» Il Re si portò a disporre in ordine di battaglia la cavalleria, la grossa artiglieria e quel tanto di fanteria, che già si trovava come scorta di quest’arma, sui piani verso la strada consolare che mena a Cisterna; ed appena giuntovi, inviò al ministro della guerra i due principi di lui fratelli, ritenendo presso di sè l’Infante di Spagna Don Sebastiano.