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della rivoluzione di roma | 529 |
Egli è a sapersi inoltre che quantunque il 16 maggio l’armistizio fra Roma e Francia non fosse pubblicato, era però convenuto; e quindi nella certezza in cui era il governo romano di non venir molestato dai Francesi, divisò di effettuare una quanto celere, altrettanto segreta spedizione contro i Napolitani.
A tal effetto si vide nella sera partire la più gran parte dell’armata romana per la porta san Giovanni.
Questa spedizione non potè non effettuarsi se non col consenso del Lesseps, e questo consentimento ci sembra che possa qualificarsi come una specie di tradimento, o per lo meno come un tratto di non giustificabile indelicatezza, in quanto che Francia non solo non era in guerra col regno di Napoli, ma l’una e l’altro facevan parte della lega cattolica, la quale aveva assunto di ricondurre il papa a Roma colle forze unite delle quattro potenze segnatane della lega stessa.
Intendimento dei Romani era quello di cogliere all’improvviso e sbaragliare l’armata napolitana ch’era in quel momento nelle vicinanze di Albano, e portandosi di slancio sopra Velletri, toglierle o attraversarle la ritirata.
L’armata romana componevasi come appresso:
Avanguardia comandata dal colonnello Marocchetti
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uomini | 2310 | |||
Grosso dell’armata comandato dal generale di divisione Garibaldi
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» | 6652 | |||
Cioè: | |||||
Seconda brigata comandata dal colonnello Masi
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uomini | 3510 | |||
Terza brigata comandata dal colonnello Bartolommeo Galletti
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» | 3142 | |||
uomini | 6652 | ||||
Retroguardia comandata dal generale di brigata Giuseppe Galletti
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» | 1912 | |||
In tutto uomini | 10874 | 1 |