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La commissione intanto ch’erasi formats per porgere soccorsi ai feriti, ed alla testa della quale erano

La Principessa Trivulzio di Belgiojoso,
Enrichetta Pisacane,
Giulia Bovio Paolucci, e
Padre Gavazzi, avvertiva i Romani che due cittadini per ogni rione avrebbero fatto la questua pei feriti.1

Con circolare poi del 6 del sostituto del ministro dell’interno G. De Angelis, si ammonivano i commissari dei rioni a formare i centri per raccogliere le questue e i sussidi.2

Questi ultimi atti a sollievo dei feriti non possono non lodarsi, imperocchè tendevano ad alleggerire i mali di quegli sventurati, e quindi come atti umani e caritativi meritano un’attenzione speciale. Come pure è da lodarsi il provvedimento del municipio, il quale a prevenire abusi, soprusi, e angherie dandose alla popolazione in que’ momenti tristissimi, ordinava a tutti coloro che avean depositi d’olio, di darne l’assegna.3 Abolivansi inoltre tutti i rescritti o nomine di soprannumerati o successioni a impieghi e cariche. 4 Diminuivansi pure per ordine del ministro delle finanze i dazî sopra talune merci e generi di cui davasi la nuova tariffs.5 E con ordine sempre del 6, del ministro della guerra, disponevasi che sul forte sant’Angelo sventolasse la bandiera rossa in tempo di combattimento, e quella tricolore in tempo di tregua.6

Altri provvedimenti adottavansi dal municipio relativamente agli spacciatori di olio.7


  1. Vedi Monitore, pag. 420.
  2. Vedi detto, pag. 423.
  3. Vedi detto, pag. 421.
  4. Vedi detto, pag. 423.
  5. Vedi detto, pag. 423.
  6. Vedi detto, pag. 427.
  7. Vedi detto, pag. 432.