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470 | storia |
» Garibaldi ha battuto i Napoletani. Prese tre cannoni. Morti, feriti e prigionieri in proporzione. Il nemico è confuso e si sbanda. Quel re che dal 15 maggio non era uscito di casa per paura de’ suoi fedelissimi sudditi, penserà ora a riattaccarsi nella sua reggia insanguinata.
» Un altro nemico, Oudinot, ritorna oggi a scrostare le nostre mura. Spiritoso ripiego per sciogliere il debito di riconoscenza contratto dalla Francia col dono e col bacio de’ prigionieri. Sì, ingrati! La vostra ingratitudine raddoppierà oggi il nostro valore e la nostra gloria.
- » Roma 10 maggio 1849.
» I Rappresentanti del popolo |
Questo proclama ci chiama a parlare dello scontro di Garibaldi con le truppe napolitane.
Il Garibaldi vincitore dei Francesi, volle fare una scorreria contro i Napolitani. Partì da Roma la notte del 4 alla testa di una brigata di duemilacinquecento uomini per la porta del Popolo. La mattina del 5 era a Tivoli, il 6 passò a Palestrina e l’occupò.
I Napolitani vedendo minacciato il loro fianco destro, mossero il 9 con sei mila uomini per attaccare Palestrina.
Erano col Garibaldi anche i legionari lombardi del Manara e due compagnie degli esuli: si attaccarono accanitamente i contendenti, ma dopo breve zuffa i Napolitani diedersi alla fuga, e vuolsi che perdessero tre pezzi di cannone. Così almeno si stampò.2