Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
456 | storia |
dirà se in quel cataclismo morale è presumibile che non ne occorressero degli altri moltiplici, le cui tracce siano completamente svanite. Chi può aver registrato questo o quel fatto parziale che o nelle officine o nelle case private o nei conventi accadeva, e che rimaneva occulto? Chi potrebbe enumerar le minacce, le violenze, le improntitudini e gli abusi della forza brutale? Chi le infinite vessazioni, le requisizioni violente, gli attentati alle proprietà, le infrazioni dei diritti, le offese alla inviolabilità del domicilio, alla santità de’ giuramenti, al rispetto del virginal pudore? Si rifletta che in quel tempo la stampa era imbavagliata, e che a parte la legge che imponeva silenzio, il terrore bastava perchè ognuno si astenesse dal segnalare atti nefandi, il cui discoprimento poteva tornare a proprio danno.
Noi enumerammo requisizioni, perquisizioni, arresti, fucilazioni minacciate, fucilazioni eseguite, massacri di carne umana, invasioni di conventi, distruzione di fabbriche, incendi di carrozze, e tutto constatato con documenti pubblicati da chi avrebbe dovuto tacere, e nel tempo in cui interessava di sopprimerne la cognizione. Se tanto fu dunque il palese, quanto di più non sarà rimasto nascosto? Quelle sole espressioni del commissariato di guerra «infiniti ed inconcepibili abusi e bassezze» che riportammo di sopra, non dicono più che non faccia d’uopo per immaginare il resto?
Parleremo a suo tempo della commissione creata dai Francesi per il ricupero e la restituzione degli oggetti requisiti o derubati vergognosamente. Ne conserviamo nella nostra raccolta le sedici liste in foglio atlantico che furono stampate, le quali presentano nientemeno che la cifra di 2815 articoli, tutti oggetti derubati.1
E pur non ostante un primo ministro inglese non ebbe rossore d’insozzare la sua bocca in tempi a noi più vicini,
- ↑ Vedi il volume in foglio atlantico intitolato: Atti officiali della Restaurazione pontificia e delle autorità francesi ec., ove rinvengonsi tutte e 16 le liste descriventi i duemila ottocento quindici articoli di oggetti requisiti.