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454 | storia |
» E perciò protestando prima contro siffatti scandali, invitiamo tutti i proprietari colpiti di requisizione di cavalli, carri, e bestiami d’ogni genere, ad iniziare (sic) alla Commissione di ciò formalmente incaricata, tutte le respettive ricevute degli oggetti versati, od in mancanza di queste, il nome degli autori, relative forme di esecuzione, e tutti in fine reclami e danni sofferti che credessero opportuno, ed in diritto, produrre.
» Verificata così l’autorità degl’incaricati, si procederà con tutto il rigore ad estirpare e prevenire questo cattivo germe di più cattivi principi, colla punizione del reo, col compenso, e colla protezione sicura e valida al cittadino offeso...!
» Cessa, colla pubblicazione del presente, ogni qualsiasi mandato di requisizione di cavalli.
» Roma 6 maggio 1849.
» Per la Commissione |
Il Monitore del 9 poi informava il pubblico che una mano ignota, appartenente (dice l’articolo) al partito antirepubblicano, penetrò nel museo Vaticano e ne aperse tutte le porte onde renderne l’entrata facile a quante persone avesser voluto introducisi. Il civico Casanova però avendo scoperto il tutto al ministro Sterbini, si riuscì a preservare quegli oggetti inapprezzabili dalla minacciata rapina.1
E non ostante tutto ciò convien credere che si proseguisse nei disordini, contro i quali un grido di riprovazione generale erasi già fatto sentire, perchè lo stesso ministro della guerra Avezzana, in un ordine del giorno, sforzavasi di reprimere gli attentati che commettevansi contro le proprietà e le persone, e chiamavane responsabili i capi dei Corpi.2