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destinati alle porte per dirigere i Corpi che le difendevano), il Generale Avezzana percorse successivamente i luoghi attaccati, e colla voce, e colf esempio portando al colmo l’universale entusiasmo del popolo che chiedeva armi, e delle milizie valorosamente combattenti, assicurò il trionfo della giornata, e l’onore del paese.

» In questa aggressione la Francia, sacrificata da un governo nemico dei veri interessi del suo paese, ha fatto delle immense perdite più morali che materiali. Essa ha perduto su noi ogni influenza politica: essa ha perduto ogni diritto alle nostre simpatie: e se la giustizia della nostra causa ci ha dato tanta energia di vincere il soldato più bellicoso, noi abbiamo adesso la profonda convinzione, di potere lottare con gloria e successo contro tutti i nemici della Repubblica e dell’Italia.

     » I Triumviri
» Carlo Armellini
» Giuseppe Mazzini
» Aurelio Saffi



Abbiamo estratto queste particolarità dal Monitore, perchè l’unico giornale «he godesse dell ’aperilio orti; a tutti gli altri, come accade in tempo di guerra, essendo stata posta la mordacchia alla bocca. Si asserisce in detta relazione che i Romani ebbero un cinquanta morti e duecento feriti.

Il governo subito dopo accaduto il fatto, fece pubblicare una lista particolareggiata dei morti e feriti colla indicazione della patria. Questa lista non porta per verità che centundici feriti e quindici morti, fra i quali i veri Romani feriti non furono che ventiquattro, e otto i morti; se pertanto sopra i centundici feriti i Romani furono 24, ne emerge che i Romani ai non Romani stavano quasi nella proporzione di uno a cinque.1 Circa ai prigionieri

  1. Vedi la lista dei feriti fra i Documenti, vol. IX, n. 51.