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le mura da Porta Cavalleggieri, Vaticano, e Porta Angelica: finalmente la terza Brigata comandata dal Colonnello Savini, e composta dal primo e secondo reggimento di dragoni a cavallo, formava la riserva in piazza Navona. La quarta Brigata composta del primo e secondo reggimento di linea comandato dal Colonnello Galletti era in riserva alla Chiesa Nuova, e piazza Cesarmi con tutti i cannoni di campagna che non erano in posizione. Il Generale Giuseppe Galletti Comandante dei carabinieri, il Maggiore Manara col battaglione lombardo, formando dei corpi staccati, si tenevano pronti ad accorrere ove il bisogno esigesse.

» Ogni cosa concorreva a ritenere che il nemico forte di circa otto mila uomini con due squadroni di cavalleria, e dodici cannoni da campo, diviso in due colonne, intendeva dirigere simultaneamete un doppio attacco a Porta Cavalleggieri e Porta Angelica. In effetti verso le 11 del mattino, procedendo per Villa Pamfili, vi occupò due case da dove incominciò un vivo fuoco di moschetteria e di artiglieria contro Porta Cavalleggieri. Si mosse ad attaccarlo di fianco da Porta San Pancrazio il prode General Garibaldi con tutti i suoi e col battaglione universitario; e quivi s’impegnò un combattimento micidiale ed ostinato, in cui cento fatti di bravura personale provarono che i moderni Italiani hanno tutta la attitudine d’imitare le antiche glorie dei loro padri. Resistevano tenaci i Francesi all’urto del Garibaldi; lo respingevano ancora favoriti dal maggior numero, e dalle artiglierie che tiravano a scaglia; ma sopravvenuti in rinforzo la legione degli emigrati, il battaglione dei reduci, la legione romana comandata dal Colonnello Galletti, e due compagnie del primo reggimento di linea caricando contemporaneamente alla baionetta, lo costrinse a ritirarsi precipitosamente lasciando in mano dei nostri circa trecento prigionieri fra’ quali sei ufiiziali con un Comandante di battaglione, e gran numero di morti.