Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/419


della rivoluzione di roma 415


E mentre queste cose accadevano in Roma il giorno 27 di aprile, lo stesso giorno ponevasi in istato di assedio la città di Ancona dal capitano Felice Orsini inviatovi dal governo di Roma con la qualifica di commissario straordinario, non che da quel preside Mattioli.1 Ciò è in coerenza a quanto raccontammo nel capitolo XI sulla necessità di reprimere quelle associazioni sanguinarie che eransi formate in Ancona e in altre città, e che disgraziatamente finchè rimasero impunite, fecer tante vittime per ispirito di parte.

Anche in Roma il partito esagerato avrebbe voluto alzare la testa e organizzarvi il terrore, per fare anche in questo una parodia alla rivoluzione di Francia sotto l’epoca così detta del terrore, nell’anno 1793. Era a capo di questo partito il genovese Daverio, uno degli aiutanti di campo del general Garibaldi. Egli ne fece la proposta al Mazzini, ed il Mazzini rispondevagli nel modo seguente, con un biglietto che conserviamo in originale e che fa parte della nostra raccolta.2 Esso diceva così:


«Caro Daverio,

» 28 aprile.

» Vi vedrei più che volentieri. I consigli che date specialmente per ciò che riguarda il terrore organizzato non corrono. Del resto ci occuperemo; ma ora siam sulla breccia. Domani saremo probabilmente assaliti. Abbracciate Garibaldi.

» Vostro
» Giuseppe Mazzini.


» Al cittadino Daverio


  1. Vedi l’atto, col quale venne reso di pubblica ragione, fra i Proclami e indirizzi dei circoli e municipî delle provincie, n. 70. — Vedi il Monitore del 30 aprile.
  2. Vedilo nel volume intitolato: Autografi di personaggi politici, 1848 e 1849, n. 21.