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» È in facoltà d’ogni individuo facente parte di un ordine religioso regolare qualunque, di sciogliersi da quelle regole, all’osservanza delle quali s’era obbligato con voto entrando in religione.

» Lo Stato protegge contro ogni opposizione o violenza le persone che intendessero profittare del presente decreto.

» Lo Stato accoglierà con gratitudine fra le file delle milizie que’ Religiosi che vorranno con le armi difendere la patria per la quale finora hanno innalzato preghiere a Dio.

» Il presente decreto verrà comunicato da un Commissario governativo a tutti i Religiosi riuniti in piena comunità nei rispettivi conventi.

» Dato dalla nostra Residenza li 27 aprile 1849.

» Il Triumvirato.
» Carlo Armellini
» Giuseppe Mazzini
» Aurelio Saffi1



Questo decreto ci sembra ingiusto, sleale, improvvido. Ingiusto perchè attentatorio alla libertà degli individui. Sleale perchè contrario al decreto della notte del 9 febbraio col quale si lasciava e garentiva al pontefice l’ingerenza esclusiva sulle cose ecclesiastiche; il proscioglier quindi dai voti religiosi era e sarà di unica competenza del pontefice stesso. Improvvido poi perchè senza costrutto veruno. Quali furono domanderemo i frati che prevalendosi del decreto fuggissero dal convento, e andassero ad ingrossare le file dell’esercito?

Anche il generale Avezzana riscaldava i soldati romani con un ordine del giorno e con altre disposizioni che posson leggersi nel Monitore;2 ed il comitato dei circoli faceva altrettanto.3


  1. Vedi il Monitore del 28, pag. 387.
  2. Vedi il Monitore del 28, pag. 387 e 388.
  3. Vedi la Pallade, n. 533.