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della rivoluzione di roma | 407 |
sorella l’altra, quantunque la così chiamata sembrava non riconoscer la parentela) sventolarono insieme; e di tal guisa almeno sopra un’asta comune di legno figurò per qualche giorno la contrastata connessione di famiglia.
Lasciando per ora Civitavecchia, riportiamoci a Roma e vediamo che cosa in essa accadesse in quei momenti importantissimi.
Oltre alla grida del triumvirato colla quale informavansi i Romani del minacciato sbarco dei Francesi, ed alla protesta dell’assemblea decretata in seduta pubblica, di cui già abbiamo parlato, i membri del comitato francese residente in Roma emettevano il seguente proclama ai cittadini francesi che parimenti in Roma risiedevano, il quale si esprimeva così:
«Dei rumori strani circolano in Roma. Violando apertemente la Costituzione, calpestando i diritti dei popoli, facendo in fine dei soldati della libertà i sostegni del dispotismo, il governo della Repubblica francese interviene negli affari di Roma.
» In presenza degli avvenimenti che potrebbero sorgere da questa intervenzione impopolare, egli è dovere dei cittadini francesi di riunirsi, per decidere quale deve essere la loro prossima condotta.
» Un comitato eretto ad urgenza vi convoca dunque per oggi a cinque ore di sera al Caffè Nuovo.
» Confidando nel vostro patriottismo, noi speriamo, cittadini, che voi risponderete tutti al nostro appello.
» Viva la Repubblica romana.
- » Roma, 25 aprile 1849.
» I Membri del comitato provvisorio | |
» Terral | » Morton Frères |
» Pilhes | » Avesme (Avenne?) |
» Laviron | » H. Besson.»1 |
- ↑ Vedi Pallade, n. 530.