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di resistere, e rende mallevadrice la Francia di tutte le conseguenze.»1

A mezzo il mattino del 24 gittò l’ancora in vicinanza di Civitavecchia una Fregata francese, e mise a terra i parlamentari signor d’Espivent, capo squadrone aiutante di campo del generale Oudinot, il signor de la Tour d’Auvergne, ed un colonnello, latori del seguente dispaccio:

«Il Governo della Repubblica francese, animato da spirito liberale, desiderando nella sua sincera benevolenza per le popolazioni romane, mettere un termine alla situazione in cui gemono da parecchi mesi, e facilitare lo stabilimento di uno stato di cose egualmente lontano dall’anarchia di questi ultimi tempi, e dagli abusi inveterati che avanti Tavvenimento di Pio IX desolavano gli Stati della Chiesa, ha risoluto d’inviare a questo effetto a Civitavecchia un corpo di truppe, di cui mi ha confidato il comando.

» Vi prego di dare gli ordini opportuni perchè queste truppe mettano piede a terra al momento del loro arrivo come mi è stato prescritto, e sieno ricevute e installate come conviensi a degli alleati chiamati nel vostro paese da tre nazioni amiche.

» Il Generale Comandante in Capo
» Rappresentante del popolo
» Oudinot de Reggio



La dichiarazione che fece il colonnello Espivent, sceso a terra, fu la seguente:

«Il Governo della Repubblica Francese animato da spirito liberale dichiara dover rispettare il voto della maggioranza delle popolazioni romane, e divenire amichevolmente nello scopo di mantenere la sua legittima influenza; è deciso ancora di non imporre a queste popo-

  1. Vedi Mannucci, Il mio governo in Civitavecchia e l’intervento francese, Torino, 1850, pag. 122 e segnenti. — Vedi il Monitore, pag. 375.