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della rivoluzione di roma | 387 |
La petizione al governo ebbe tutti i caratteri di pubblicità perchè sottoscritta da 53 individui i cui nomi vennero inseriti non solo nel Monitore ma nello stesso Costituzionale.1 E siccome noi riputiamo di grave momento questo atto perchè attentatorio non solo, ma distruggitore della libertà della stampa, crediamo doverlo riportare in Sommario.2 Basti su ciò e passiamo ad altro.
Il giorno 20 di aprile, col quale chiudiamo il presente capitolo, è memorabile per essersi sottoscritta dal Santo Padre in Gaeta quell’allocuzione famosa che di poco precedette l’intervento armato delle potenze cattoliche.
Questo atto nel quale il pontefice riassunse tutti gli avvenimenti ab origine, può considerarsi come uno dei documenti storici da doversi consultare non solo, ma da aversi costantemente presente, essendochè è la riassunzione o il compendio non solo di tutti gli avvenimenti più importanti del suo pontificato, ma è la enunciazione perfino delle intenzioni primitive che lo dominarono, e degl’inganni subiti per parte di quel partito ch’egli credette col perdono di correggere e di ammansare. Le allocuzioni precedenti (ci sia permesso il confronto) potrebbon paragonarsi alle confessioni che si riferiscono ad un dato periodo della vita umana, ma l’allocuzione del 20 aprile è incerto modo la confessione generale.
Noi la riporteremo per intero in Sommario, ma intanto ne indicheremo per sommi capi il contenuto onde richiamarne le parti più essenziali alla memoria de’ nostri lettori.3
Incomincia col rammentare l’atto memorabile del perdono amplissimo che concedette (16 luglio 1846), e come molti dei perdonati non solo non mutasser pensiero, ma