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della rivoluzione di roma |
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CAPITOLO XII.
Cose occorse in Roma dal 9 al 20 aprile 1849. — Indirizzo degli emigrati veneti. — Impiegati in quiescenza. — Progetto del Ciccarelli per l’arrolamento di 3000 Spagnuoli repubblicani. — Partenza del ministro Manzoni. — Ristabilimento del governo granducale in Toscana. — Arrivo in Roma del generale Avezzana e di 500 Genovesi. — Abolizione dell’appalto del sale, e ribasso di questo ad un baiocco la libbra. — Foglietto apologetico del Paradisi. — Nomine ad offici di governo. — Persecuzione contro taluni del clero. — Il governo romano riconosciuto da quello di Sicilia. — Prossimo arrivo della legione lombarda annunziato. —Elezioni in Roma del nuovo municipio, e nomi degli eletti. — Fusione dei due comitati in uno, sotto il titolo di Comitato dei circoli romani di pubblica sorveglianza. — Il circolo popolare reclama, ed ottiene la soppressione del giornale il Costituzionale romano. — Allocuzione del pontefice del 20 aprile da Gaeta. — Sua importanza. — Ristretto della medesima, nella quale si annunzia il prossimo intervento delle potenze cattoliche.
Man mano che il fuoco repubblicano spegnevasi in alcune parti d’Italia, che Genova pel trionfo delle armi regie ebbe affogato nel sangue lo sforzo supremo di affrancamento dal Piemonte, che Brescia pagò a caro prezzo il tentativo di riscossa, e che la Sicilia dopo i fatti di Messina e il rifiuto delle proposte regie era sul punto di venire abbandonata al suo fato da Francia e Inghilterra, la vita repubblicana riconcentravasi in Roma precipuamente.
La sola Venezia perdurava costante: e se le cose chiamar si debbono co’ nomi che loro si competono, Venezia soltanto dette saggi di fermezza, di unione, di sacrificî, di eroismo.
Toscana intanto bolliva; orde sfrenate d’incivili Livornesi prepotevano; gli uomini temperati erano offesi, mi-