Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/362

358 storia

A questo miserabile assortimento di personaggi, salvo il rispetto individuale, si dette il nome di corpo diplomatico !

Terminata la funzione, un sacerdote per nome Spola comparti al popolo dalla loggia che prospetta sulla piazza di san Pietro la benedizione col Venerabile: facevan da assistenti al sacerdote Spola il padre Ventura ed il padre Gavazzi. Quattro bandiere nazionali in luogo degli orientali flabelli circondavano il Venerabile.

Il padre Ventura era in allora o mostrava di essere repubblicano. In seguito però da quel dotto uomo che era si riconciliò colla Chiesa romana, e fatta ammenda degli slanci di una troppo fervida immaginazione, si recò in Francia a predicarvi fervorosamente la fede cattolica. Quello spropositato per converso del padre Gavazzi predicò da saltimbanco politico-religioso le falsità protestanti. Egli sapeva così bene accoppiare alla stravaganza delle idee la eccentricità delle espressioni, che pareva che collo straziare barbaramente le orecchie aspirasse ad assicurarsi il brevetto di corruttore impudente della bellissima lingua italiana.

Non riesca discaro ai nostri lettori il sentire certi versi che sul suo conto circolarono in quel tempo in Roma. Essi dicevan cosi:


Al Barnabita
frate Alessandro Gavazzi bolognese


O frate asinonaccio sbardellato
Peggiore del peggior fra i Barnabiti,
Inverecondo, epicureo malnato,
Di taidi e ciacchi sol pronto agl’inviti,
E al cui stil ditirambico sguaiato
Vedi i tuoi pari in estasi rapiti,
Smetti quel fasto insano e quella boria,
Chè ognor mendace non sarà tua storia.