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articolo nel quale contenevasi la opinione tanto dello storico Tucidide quanto del legislatore Washington, entrambi contrarie ai circoli politici per la esistenza delle repubbliche. Si lesse con avidità l’articolo: quelli ch’eran contrari per principio ai circoli si confermarono nelle loro idee, agli altri non fece la impressione che impromettevasene l’autore dell’articolo stesso; cosicché i circoli proseguirono non solo ad esistere, ma si strinsero vie maggiormente fra loro. E in questo agirono logicamente, perchè i circoli costituivano una parte essenziale della repubblica. 1

In mezzo alla trepidante incertezza in cui trovavansi i repubblicani sia per le reazioni nelle provincie, sia per quella interna di cui avevansi ormai prove non dubbie, sia finalmente per le pratiche presunte di negoziazioni col feroce nemico della repubblica (che in quel momento era il papa in Gaeta) giunse finalmente il giorno 8 di aprile, sacro alla Pasqua di resurrezione.

Nella chiesa di san Pietro ebbe luogo la funzione religiosa, ma non la solita, perchè vi mancavano il papa, i cardinali, la corte pontificia, gli arcivescovi, i vescovi e tutti quelli infine che di rubrica assister devono al solenne pontificale. Pur non ostante democraticamente si celebrò la messa detta dell’Alleluja.

I triumviri, i deputati, i ministri, il municipio e i capi dei corpi militari di ogni arma vi assisterono.

Nella panca riservata al corpo diplomatico era meschino il vedere per tutta rappresentanza delle potenze estere

Il signor Begré console svizzero.
Il cavalier Pandolfini console toscano.
Il signor Brown console degli Stati Uniti d'America.
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Freeman pittore, e facente funzione in Ancona di console americano.


  1. Vedi il vol. IX, Documenti n. 10.