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356 | storia |
agenti stranieri presso il Triumvirato, concernenti basi di transazioni o proposizioni d’accordo col potere decaduto.
» I Triumviri, forti della loro coscienza e del loro mandato, non ammettono che idea siffatta possa trovare credenza nell’Assemblea. Ma afferrano volenterosi l’occasione per dichiarare, a proprio soddisfacimento ed onor del paese:
» Che nessuna proposizione d’accordo o di transazione è stata inoltrata da agenti italiani o stranieri al Triumvirato:
«Che fatta, verrebbe inesorabilmente respinta:
» Che il Triumvirato riguarderebbe come tradimento qualunque concessione, qualunque deviazione dal principio, da qualunque parte, e sotto qualunque forma venisse:
» Che pel Triumvirato, come per l’Assemblea, Roma e Repubblica sono sinonomi:
» Che ora segnatamente, quando alla guerra regia si sta sostituendo la guerra del popolo; davanti all’energia genovese; davanti al grido di Patria e d’indipendenza che suona nel fremito di tutti i buoni in Piemonte, in Toscana ed altrove; davanti alla minaccia dell’Austria, il solo pensiero di transazione sarebbe delitto, e delitto codardo.
» Vogliate, cittadino presidente, comunicare all’Assemblea questi sensi del Triumvirato e credere alla stima de’ vostri fratelli
» I Triumviri |
Il giorno 7 di aprile venne inserito nel giornale il Positivo di monsignor Gazola un lunghissimo ed interessante
- ↑ Vedi il Monitore del 6 aprile 1849, pag. 301.