Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
342 | storia |
così detto moderato o costituzionale monarchico, inducevano in gravi sospetti che qualche cosa si tramasse in Roma a discapito della repubblica. Temevasi in una parola una reazione, e di questa or ora discorreremo.
Erano stimolo ed incitamento alla reazione la disfatta de’ Piemontesi a Novara ch’era vera, e le notizie egualmente vere ma esagerate della reazione nell’Ascolano capitanata dal prete Taliani.
Pertanto allo scopo di garantire il male assodato governo repubblicano si adottarono i seguenti provvedimenti.
Un’associazione nazionale formossi all’oggetto di riorganizzare sopra solide basi il partito nazionale. Ne formavan parte:
Goffredo Mameli
Luigi Zuppetta
Ariodante Fabretti
Paolo Bonetti
Antonio Zambianchi
Tito Savelli
Felice Fornaboni.1
Il circolo popolare esortava fin dal giorno 2 i soldati a star saldi in sostegno della repubblica. Emise a tal effetto un indirizzo ove dicevasi che la patria era m pericolo, non per timore di una invasione straniera, ma per la minaccia di una reazione per parte dei nemici interni.2 E sempre appoggiandosi sull’esser la patria in pericolo, lo stesso circolò popolare proponeva, con altro indirizzo del giorno 4 diretto a tutti i circoli italiani, la formazione di un comitato di sorveglianza.3