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della rivoluzione di roma | 331 |
che la di lui celebrità ne’ fasti della rivoluzione ce ne imponesse l’obbligo.
Poco diremo, perchè poco sappiamo, sul conto del Saffi. Registreremo bensì ch’era nato in Forlì, e che a lui si attribuiva secondo l’opinione del Montanelli1 quell’opuscolo che nel 1846 si dette in luce in Lugano sotto il titolo seguente: Indirizzo a monsignor Janni Uditore santissimo, e Ruffini Fiscale, che fa seguito agli ultimi casi di Romagna di Massimo d’Azeglio. In detto opuscolo chiedeva miglioramenti, riforme, e miglior governo.2
Rappresentò Forlì alla celebre riunione generale dei circoli in detta città del 13 decembre 1848, onde promuovere in Roma la proclamazione della Costituente.
Fu eletto quindi a rappresentante del popolo presso la detta assemblea.
Proclamata in Roma la repubblica, esso come ministro dell’interno, fu alla testa dei ministeri del 14 febbraio e dell’8 marzo 1849.
Varî atti da lui sottoscritti posson leggersi nelle presenti memorie.
Esaurito così per noi quanto credevamo dover dire sul triumvirato eletto il 29 marzo, ci resta a parlare di altro piccolo aneddoto che non lascia di avere un qualche interesse.
I giornali dello stesso giorno 29 ed in ispecie il Contemporaneo e la Pallade3 parlarono di uno scontro al confine napolitano fra i nostri soldati ed i carabinieri di quel reame, in seguito di che il nostro colonnello Amadei dei pontonieri e alcuni altri officiali e militi venner fatti prigioni dai Napolitani.
II Monitore pure di detto giorno parlò del fatto nel modo seguente:
«Alcuni ufficiali del nostro corpo d’osservazione verso Prosinone, cedettero alla tentazione di fare qualche brindisi
- ↑ Vedi Montanelli Memorie, vol. I, pag. 130.
- ↑ Vedi vol. VII Miscellanee n. 4.
- ↑ Vedi Contemporaneo del 29, n. 71. — Vedi Pallade, n. 507.