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Ed altro decreto del 28 si emanava per parte del comitato esecutivo affinchè nessuno fosse tenuto a ricevere ne’ pagamenti oltre a scudi cinque di moneta erosa.1

Il 29 marzo decretavansi pensioni di scudi sei mensili ai feriti nella guerra della indipendenza inabili al lavoro.2

Ed il detto giorno con una circolare del ministro delle finanze Manzoni davansi talune disposizioni sui preventivi e consuntivi quindicinali.3

Un proclama del generale Arcioni comandante la prima legione italiana chiamava i giovani ad arrolarsi per combattere contro gli Austriaci.4

Il giorno antecedente però, come abbiamo già accennato, eransi avuti sentori di notizie disastrose sulla guerra di Lombardia. Se ne parlò nell’assemblea e ne fu commossa, tanto più che alcuni deputati per lettere particolari avean ricevuto notizie sconfortanti. Nello sbigottimento generale che invadeva gli animi tutti, fecersi delle interpellanze al ministro degli affari esteri, ed esso ne confermd la gravità. Grida di viva la repubblica, viva la guerra, pronunciaronsi, ed il Mazzini, salito in ringhiera, rincorò gli animi abbattuti, ed inculcò raddoppiata energia ne’ gravi e solenni momenti in cui versavano la repubblica e l’Italia. A rinfocolare vie maggiormente l’assemblea e tribune surse lo Sterbini. Parlò della insurrezione in massa che invadeva la Lombardia, parlò d’insurrezioni suscitatesi nelle Puglie e nella Terra di Lavoro, non che di esservi stata proclamata la repubblica. Sperare negli Ungheresi, essere prossima la unificazione colla Toscana, non essere le cose a tal punto da doversi abbattere di animo, esservi anzi a sperare per la salute d’Italia.


  1. Vedi Monitore del 29, pag. 261.
  2. Vedi detto del 31, pag. 269.
  3. Vedi detto, pag. 265.
  4. Vedi detto, pag. 270.