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di sua maestà ellenica,1 ed il cittadino Ubaldo Marioni presso sua maestà britannica.2

Fra i decreti poi di vario genere emanati nella seconda quindicina di marzo son pure da menzionare i seguenti:

Quello del 18 marzo col quale si stabiliva che tutti i rappresentanti, i quali senza permesso si tenevano assenti dall’assemblea, dovessero farne richiesta entro il termine di otto giorni, spirati i quali, s’intendesse avvenuta la loro rinuncia.3

Altro del detto giorno per ordinare che tutti i cittadini dai 18 ai 55 anni facesser parte della guardia nazionale, e per dichiarare mobile, ed organizzare immediatamente tutta la guardia nazionale da’ 18 ai 30 anni.4

Il 20 promulgavasi un ordine del ministro dell’istruzione pubblica Sturbinetti per l’abolizione del privilegio esercitato dal collegio dei pronotari apostolici circa il conferimento delle lauree.5

Si emetteva poi dal governo una dichiarazione di non riconoscere i passaporti rilasciati dai nunzî pontifici all’estero, perchè destituiti di ogni rappresentanza politica e diplomatica.6

Eran padroni i governanti di Roma di non riconoscere i passaporti rilasciati dai nunzî pontifici all’estero; ma motivarne la ragione, e dire ch’eran destituiti di ogni rappresentanza, sente troppo del ridicolo. E chi avevali destituiti? La repubblica. Ma la repubblica non era riconosciuta da governo alcuno, mentre tutti i governi, col tenere i loro rappresentanti a Gaeta, dicevan chiaro che continuavano a riconoscere il papa come sovrano di Roma, e quindi nei nunzi i suoi rappresentanti presso le loro corti.


  1. Vedi Monitore del 17 marzo.
  2. Vedi detto del 22, pag. 227.
  3. Vedi detto del 19.
  4. Vedi detto del 19.
  5. Vedi detto del 21, pag. 227. Vedi Documenti, vol. VIII, n. 93.
  6. Vedi Monitore del 20, pag. 213. - Vedi Sommario, n. 77.