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» Dall’alpi al mare non è indipendenza vera, non è libertà, finchè l’Austriaco conculchi la sacra terra.

» La patria domanda a voi uomini e danaro. Sorgete e rispondete all’invito. All’armi, e Italia sia.

» Roma, 22 marzo 1849.1»

E a questo bando seguiva un ordine al ministro delle finanze di pubblicare ogni 15 giorni lo stato delle rendite e delle spese «tanto più adesso che la guerra per l’indipendenza chiede rilevanti spese e sacrifici.2»

E con altro mobilizzavansi 12 battaglioni della guardia nazionale, in vista sempre della guerra.3

E per la guerra d’indipendenza ordinavasi un battaglione di finanzieri.4 E ponevasi il battaglione universitario a disposizione del ministro della guerra.5 Mettevansi pure a disposizione dello stesso ministro i carabinieri.6

L’assemblea decretava il 25 un triduo alla Divinità in Roma e in tutto lo stato, ad inaugurare colle benedizioni del cielo la guerra italiana. Il comitato esecutivo notificava ciò in data del 26, ed inserivasi nel Monitore del 28.7

Ma mentre il 28 crederasi in Roma di propiziarsi il cielo con tridui e preghiere a favore della guerra italiana, la guerra era già decisa da vari giorni, e non gl’Italiani ma gli Austriaci eran rimasti vincitori. La battaglia di Novara del 23 avea posto fine alla guerra, come racconteremo più sotto.

Queste tarde disposizioni del governo per prender parte alla guerra attestano e confermano ciò che noi sostenemmo nel capitolo precedente, cioè che a tutto pensa-

  1. Vedi Sommario storico ec., vol II, pag. 93. – Vedi Monitore del 23. — Vedi Contemporaneo del 24. - Vedi Bollettino delle leggi, pag. 186.
  2. Vedi Monitore del 23. Vedi Bollettino delle leggi, pag. 187.
  3. Vedi detto del 23. — Vedi detto, pag. 188.
  4. Vedi detto del 23. - Vedi detto, pag. 189.
  5. Vedi detto del 23. — Vedi detto, pag. 190.
  6. Vedi detto del 23. — Vedi detto, pag. 192.
  7. Vedi Monitore del 28, pag. 255.