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narrazioni, che mentre opprimono noi che scriviamo, affaticheranno pure i nostri lettori.

Coerenti dall’altra parte a quel che promettemmo in principio, di voler cioè quasi portare per mano i nostri lettori, affinchè possano tutto esaminare e conoscere, per quindi rettamente giudicare ed istudiare la nostra singolare rivoluzione nelle sue più ascose latebre, ci è forza di perseverare nel nostro proposito.

Incominciando pertanto dal 16 di marzo diremo che venne dal comitato esecutivo notificata la istituzione di una commissione di guerra, ed il 18 si fecer conoscere i nomi de’ membri che ne facevan parte. Eccoli:

Bartolucci presidente provvisorio Zambeccari
Giusti Politi Corrado
Pisacane Antinori Orazio
Cerroti Faella Attilio
Carducci Orsini Felice
Maubeuge (francese) Filopanti Quirico.1

Ripetevansi poi le solite scenate per avvilire con dileggi ed inspirare disistima verso gli ordini religiosi, il quale divisamente suggeriva di dare la sera del 19 nel teatro Valle un balletto Una lezione ai neri, e i neri erano i Gesuiti.2 E come nel sistema cosmico degli antichi, o come base della etnica teologia, il genio del bene era rappresentato da Oromaze e quello del male da Arimane, così i neri rappresentavano in Roma il genio del male; quindi ai neri attribuissi un incendio che la sera del 19 si manifestò nel magazzino appartenente ai fabbricatori di carrozze fratelli Casalini, situato agli orti detti di Napoli. Ivi eran molti carri da cannone.3


  1. Vedi Monitore del 17, pag. 199. — Vedi detto del 19, pag. 209.
  2. Vedi la Pallade, n. 498.
  3. Vedi detta, n. 500.