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morte, incapaci di acquistar beni. 1 Ora passeremo ad altro.

Non è chi non rammenti la famosa congiura che nel luglio 1847 si finse essersi ordita contro i liberali, ed i disordini che produsse, fra’ quali l’arresto arbitrario a furia di popolo di molti fatti segno alla pubblica esecrazione.

Eran fra i medesimi il sotto tenente Andrea Sangiorgi, ed il capitano Paolo Galanti. Rammenteranno pure che dicevasi comunemente essere fra i compromessi taluni personaggi di molto rilievo appartenenti all’alto clero, che era nell’interesse del governo pontificio di salvare ad ogni costo.

Caduto però il governo nelle mani dei repubblicani, e con esso tutti i processi e le carte delle cancellerie criminali , è chiaro che se vi fossero state cosiffatte occultate colpabilità, era quello il momento per farle venire in chiaro. Nulla fuvvi di tutto ciò; ed anzi i sopradescritti due imputati (ad onore del governo repubblicano) furono sotto quel regime a forma di giustizia assoluti colla formola seguente il giorno 8 marzo:

«Il tribunale, ritenute queste conclusioni, in applicazione degli articoli 125 e 126 del regolamento di procedura, ha deciso che si sospendano gli atti per ambidue li ridetti prevenuti Andrea Sangiorgi e Paolo Galanti, e che siano dimessi per risultati dimostrativi d’innocenza.»

Contro questo giudicato insorse però lo stesso Paolo Galanti con una protesta diretta al generale Galletti capo del corpo cui apparteneva, protesta che sotto lo stesso governo repubblicano fu pubblicata. Eccola:


«Cittadino generale,

» Il giorno 8 del corrente mese di marzo il tribunale del governo della repubblica romana compì il mio assas-

  1. Vedi il Monitore del 16.