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proposito più estesamente nel capitolo seguente. Ma intanto, affinchè i nostri lettori possano convincersi delFanimosità dei repubblicani verso Carlo Alberto e Gioberti, e quindi della niuna participazione dei medesimi alla nuova riscossa piemontese che meditavasi e che il 12 marzo venne annunciata solennemente, vogliamo ricordare alcune caricature che fino dalla metà del febbraio furon pubblicate nel Don Pirlone, giornale che quanto era esecrabile pei principi politici e religiosi, altrettanto poi era graziosamente mordace ne’ frizzi e spiritoso nelle caricature.

Esso in somma rappresentava meglio che qualunque altro giornale lo spirito della rivoluzione, ed era di tutti il più ricercato e divulgato.

Nel numero 132 del 13 febbraio vedevasi la repubblica romana sonante una campana in forma di berretto repubblicano. Pio IX fugge pregando colle mani giunte. Il re di Napoli, Carlo Alberto, ed il granduca di Toscana turansi le orecchie. Sotto si legge:

«Pari al fragor del tuono
» Nella città dei Cesari
» Tremenda echeggierà.»

Nel numero 133 del 14 si rappresentava l’Italia, giardiniera che inaffia le quattro repubbliche di Roma, Venezia, Toscana e Sicilia. Quelle di Napoli e Torino stan per fiorire; ma Carlo Alberto nascosto fra le piante cerca di distruggerle, uccidendo proditoriamente col pugnale la giardiniera.

Il numero 134 del 15 ci dava Carlo Alberto che scanna l’Italia per la quarta volta, affine di assicurarsi la corona.

Nel numero 135 del 16 vedevi Carlo Alberto che porta una lanterna. Entro avvi Gioberti che cerca di abbagliar l’Italia, la quale però si copre il volto e non si fa vincere da quella luce.