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soffocata in Vienna. La insurrezione ungarese non era ancor doma, e senza le falangi del russo imperatore non si sarebbe venuti a capo di spegnerla. Sangue si era sparso a Berlino, a Dresda, nelle provincie renane. Sangue a Napoli e perfino nella stessa Madrid, e questo sangue fumava ancora.

Un intervento pertanto onde soffocare la rivoluzione romana poteva sembrare attuabile in massima, ma non lasciava di avere grandi spine per la sua esecuzione.

La Sicilia non era ancor debellata, ed una solidarietà esisteva tuttora fra i democratici di tutti i paesi, ed era appunto questa solidarietà che confortava e sosteneva i repubblicani romani, e n’ebbero un incoraggiamento con un atto elaborato in sul finire di febbraio dalla democrazia francese.

Consiste questo atto in un indirizzo che la così detta Montagna di Parigi pubblicò, che il Monitore del 12 marzo riportò nelle sue colonne voltato in italiano, e che qualche giorno dopo l’assemblea costituente divulgò nel testo originale.1 Eccolo:

«La democrazia francese saluta, con entusiasmo, in voi la repubblica gloriosamente fondata sulle rive del Tevere. Onore al popolo romano! La storia ammirerà la grandezza dell’opera sua.

» Questa solenne proclamazione del nuovo diritto nell’antica Roma sarà senza dubbio fra i memorabili avvenimenti dei tempi moderni. Gli amici della libertà se ne rallegrano tanto più quanto maggiore magnanimità ha mostrato il popolo romano nell’uso della propria forza. Padrone di se stesso, calmo e fermo, riconquistando i suoi diritti imprescrittibili, egli ha rispettata la libertà religiosa, ha distinto il pontefice dal principe.

» Roma emancipata è il segnale di emancipazione di tutta intera l’Italia, è il primo passo verso la ricostruzione

  1. Vedi Monitore del 12. — Vedi gli atti dell’Assemblea ec. del 17 marzo.