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della rivoluzione di roma | 23 |
Abbattuto il potere, e atterrito il popolo, quantunque in complesso l’ordine materiale non venisse turbato, credette opportuno il Consiglio dei ministri di raccomandare con un indirizzo alle guardie civiche, il mantenimento dell’ordine e della disciplina.1
La Gazzetta del 29 poi ci anunziava la elezione a deputati, dell’avvocato Giuseppe Lunati per Roma, del marchese Giovanni Battista Costabili per Ferrara, e dell’avvocato Antonio Tranquilli per Ascoli.2
Il 30 il ministro delle finanze Lunati emetteva una notificazione sul ritiro e concambio dei boni del tesoro.3
E monsignor Muzzarelli ministro dell’istruzione pubblica, dirigeva il 30 ai due eminentissimi arcicancellieri delle due università di Roma e Bologna, un dispaccio per l’apertura delle due nuove cattedre di economia pubblica e di diritto commerciale.4 Ora diremo alcun che sulle cose di Bologna, stante la lor connessione con quelle di Roma.
Rammentino i nostri lettori che il generale Garibaldi sui primi di novembre era colla sua legione in quella provincia, e facea le viste di volere entrare nella città. Vi eutrù difatti esso solo, il giorno 10, e vi fu festeggiato.5
Va il governo in Roma cercava ad ogni costo d’impedirlo, perchè esso ed i suoi (non era un mistero) rappresentavano il principio repubblicano, ed il governo s’avviava è vero verso la repubblica, ma non era repubblicano ancora. A quest’effetto si scelse il generale Zucchi per recarsi in quei luoghi e vi riusci: perchè abboccatosi col Garibaldi, lo induceva ad allontanarsi dal Bolognese ed a gittarsi piuttosto nella Venezia, al quale uopo si adopero per procurare a lui ed a’ suoi un imbarco per Ravenna.6