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L’episodio consiste in questo. Venne accusato il cardinal Gizzi da un tale Concelli tenente nei cacciatori a cavallo, di avergli spedito un dispaccio per indurlo a defezionare promettendogli il grado di colonnello effettivo; e tutto ciò con lettera che il Cencelli comunicò e fece inserire nel Contemporaneo.1

Il Costituzionale però dinegando il fatto, sfidò il Cencelli a provar l’accusa, e non è a nostra cognizione che lo facesse;2 dopo di che non se ne parlò più. Ne parla anche il Torre nella sua storia.3

La sera del 19 si volle dare una festa di ballo in maschera nel teatro di Apollo a profitto di Venezia. Egli è un fatto che con tutto il vantato spirito di fratellauza vi fu pochissimo concorso. Pochissimi uomini, e quasi niuna signora.

Viceversa essendosi dato nella sera stessa altro ballo nel palazzo di Malta incontro Doria a profitto degli asili d’infanzia, sotto il patrocinio di sei eleganti signore cioè:

Carolina Serny Vitelli

Celeste Polverosi
Marietta Cagiati
Carolina Castellani
Teresa Diamilla

Anna Galletti,

e dovendo riuscire secondo tutte le apparenze più divertente, attirò un trecento o quattrocento persone. Non ostante si ebbe un incasso netto di circa scudi duecentocinquanta.4

Egli è proprio dei governi rivoluzionari di por mano a cento cose ad un tempo, e tutto esaminare, sconvolgere e precipitosamente rinnovare.


  1. Vedi il Contemporaneo del 20 febbraio, terza pagina. – Vedi la Pallade, n. 475.
  2. Vedi il Costituzionale del 2 marzo, pag. 103.
  3. Vedi Torre, vol. I, pag. 266, 267 268.
  4. Vedi Documenti, numeri 75, 76, 77 e 78. – Vedi Epoca, pag. 1138.