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240 | storia |
» Per mezzo straordinario vi comunico tutto ciò per intelligenza, non omettendovi che per ora la città si conserva tranquilla.
» Gradite i miei distinti saluti.
» Il preside » Carlo Mayr. |
» Al cittadino preside di
- » Bologna.
» Il suddetto dispaccio si è ricevuto questa mattina 19 febbraio 1849.
- » Il preside C. Berti Pichat, tenente colonnello.»
Si annunziava inoltre che Bologna rimaneva calma nel tempo stesso che preparavasi alla difesa, ed il generale de Latour capo degli Svizzeri, quantunque infermo e prosciolto dagli obblighi che aveva, si fece condurre in sedia al palazzo governativo e dichiarò di esser pronto a difendere la città.1
Giunse in Roma il dispaccio per istaffetta, e la sera del 21 si tenne seduta per darne comunicazione officiale.
L’assemblea e le tribune offrivano uno spettacolo imponente per l’affollamento straordinario.
Il ministro dell’estero lesse il dispaccio di Ferrara, lesse ancora una lettera sulle cose di Toscana, e dopo poche parole del ministro dell’interno, del Bonaparte, e dell’Armellini, l’assemblea si costituì in comitato segreto fra le grida dalle tribune di: viva la repubblica, viva i padri della patria, vogliamo morire per la repubblica.
Riaperta la seduta al pubblico, a mezza notte, surse lo Sterbini e disse:
«Quei giorni che tutti prevedemmo son giunti, giorni di prova e di coraggio. La lega tra la casta sacerdotale, l’Austria e il Borbone è compiuta. Mancava un ultimo
- ↑ Vedi Documenti, n. 71, vol. VIII.