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Questo ministero si disse romano, e pure di Romani non ve n’era uno solo. E non dovrà dirsi dopo di ciò che gli estranei a Roma comandavano, e ch’essi pesavan sul collo ai Romani?

Potremmo osservare in comprova ulteriore del nostro asserto che i ministri, i quali dal primo ministero laicale del 10 marzo 1848 fino al 15 febbraio 1849 chiamaronsi al potere, furon per la massima parte non Romani, e che i Romani non vi furono neppur nella proporzione di un terzo; ma ci limiteremo soltanto a trascrivere i nomi dei ministri dell’interno che si succedettero, siccome i più importanti di tutti, avvegnachè sono essi che danno il nome e il colore al ministero. Eccoli:

1848 10 marzo. Conte Gaetano Recchi di Ferrara.
» 4 maggio. Conte Terenzio Mamiani » Pesaro.
» 8 agosto. Conte Odoardo Fabbri » Cesena.
» 16 settembre. Conte Pellegrino Rossi » Carrara.
» 17 novembre. Avvocato Giuseppe Galletti » Bologna.
» 22 dicembre. Avvocato Carlo Armellini » Roma.
1849 14 febbraio. Aurelio Saffi » Forlì.


Dal che risulta che nei 7 ministri succedutisi vi fu un solo ministro dell’interno romano, e questo fu l’Armellini.

Quanto al Campello che figura come ministro della guerra c marina nel nuovo ministero, sembra o che non volesse accettare, o che avesse rinunziato, o che volesse rinunziare, mentre il circolo popolare adoperossi presso tutti gli altri circoli onde s’interponessero e lo distogliessero da una cosiffatta determinazione. Prova addizionale che i circoli proponevano, regolavano, sostenevano, e rovesciavano i ministeri, con decisa usurpazione d’autorità.1


  1. Vedi 1a Pallade, n. 470.