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212 | storia |
Dopo di ciò ordinava l’abbassamento degli stemmi e delle armi del pontefice, meno però quelle delle chiese, de’ luoghi pii, e delle residenze del corpo diplomatico.1
Alle 3 pomeridiane poi sul piazzale di Campidoglio concorsero i rappresentanti con accompagnamento di civica, carabinieri e popolo, ed il presidente dell’assemblea Galletti fra gli applausi dei circostanti leggeva ad alta voce dal palazzo comunale il decreto fondamentale della decadenza del papato,e della proclamazione della repubblica.2
In pari tempo venivasi a conoscere in Roma che il gran duca di Toscana era fuggito ed un governo provvisorio erasi formato, composto dei cittadini Montanelli, Guerrazzi e Mazzoni; e che anche a Genova erasi operata una pacifica rivoluzione in seguito della quale la Costituente italiana era stata proclamata, e che la truppa aveva fraternizzato col popolo.3
Queste rivoluzioni pacifiche tengono troppo della mistificazione. Esse rassembrano piuttosto a partite di scacchi combinate preventivamente a tavolino.
Nel tempo stesso il ministro Muzzarelli con una circolare ai rappresentanti ed ai consoli romani all’estero, comunicava il decreto fondamentale, informavali che la commissione provvisoria di governo era confermata, ed invitavali a riconoscere la repubblica romana.4
Intanto il deputato per Ascoli Antonio Tranquilli onesto e posato cittadino (come lo chiama il Farini),5 il quale ostile alla repubblica ed alla decadenza del papato aveva preparato ancor esso il suo discorso per la sera dell’8, non credette opportuno di leggerlo nell’assemblea, e lo dette alle stampe. Disgraziatamente pochi giorni dopo morì, e si disse di veleno.6