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della rivoluzione di roma | 211 |
zini viceversa diceva: vengan pur tutti ad assalirci, e noi li combatteremo tutti, e tutti i popoli saranno con noi.
Quest’ultimo più ardito, più mistico, più entusiasta parlava alla effervescenza de giovani, e sulla audacia de’ medesimi faceva assegnamento; mentre Mamiani parlava agli uomini più posati e riflessivi: ma i primi sono i più, gli altri disgraziatamente costituiscono il minor numero.
Ora procedendo alla narrazione dei fatti che seguirono la proclamazione della repubblica rammenteremo che nella notte dall’8 al 9 vi fu qualche grido e qualche applauso in città, ma fu cosa di lieve momento.
La mattina del 9 il ministero annunziava col seguente proclama il grande avvenimento ai Romani:
«Romani!
» Un grand’atto è compiuto. Riunita l’assemblea nazionale de’ vostri legittimi rappresentanti, riconosciuta la sovranità del popolo, la sola forma di governo che a noi conveniva era quella che rese grandi e gloriosi i padri nostri.
» Così decretò l’assemblea, e la Repubblica romana fu proclamata oggi dal Campidoglio.
» Ogni cittadino, che non sia nemico della patria, deve dare una pronta e leale adesione a questo governo, che nato dal voto libero e universale dei rappresentanti della nazione, seguirà le vie dell’ordine e della giustizia.
» Dopo tanti secoli, noi torniamo ad avere patria e libertà: mostriamoci degni del dono che Dio c’inviava, e la romana Repubblica sarà eterna e felice.
- » Roma, 9 febbraio 1849.
» I ministri del governo repubblicano | |
» C. E. Muzzarelli | » L. Mariani |
» C. Armellini | » P. Sterbini |
» F. Galeotti | » P. Campello. |
» F. Cerroti segretario del Consiglio dei ministri.»1
- ↑ Vedi Atti officiali n. 2. — Vedi il Monitore del 10.