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200 | storia |
I rappresentanti veri di tutte le varie potenze europee v’erano, ma stavano in Gaeta: ciò solo dice da qual parte fossero la considerazione e il rispetto ad onta delle spavalderie garibaldine.1
L’assemblea del giorno 7 non si occupò che della verifica dei poteri e della scelta del presidente che cadde nella persona dell’avvocato Giuseppe Galletti, ed il giorno 8 di febbraio fu destinato per discutere e decidere la forma di governo da darsi allo stato pontificio.
La discussione fu lunga e memoranda, perchè vi preser parte le celebrità o almeno gli uomini più importanti di que’ tempi. I discorsi più notevoli per combattere la istantanea proclamazione della repubblica furono quelli del pesarese Mamiani e del bolognese Audinot. In favore della repubblica però pronunziaronsi strenuamente lo Sterbini, il Masi, il Bonaparte, il Gabussi, il Saffi, il Rusconi, il Vinciguerra, l’Agostini, il Monghini, e il Filopanti, professore di Bologna, le cui proposizioni, scartate quelle del Mamiani e dell’Audinot, ottenner la prevalenza.
Ebbe quindi luogo l’appello nominale sull’insieme della legge. I votanti erano 142. Maggioranza assoluta 72.
Furono per l’accettazione ossia per il si | N.° | 120 |
Per il no assoluto, come al seguente elenco | » | 9 |
Voto di Audinot, contro l’assieme della legge, motivato come si dirà in appresso
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» | 1 |
Per il no motivato, indicato col si astiene | » | 12 |
Torna il numero dei deputati presenti | N.° | 142 |
Ai quali aggiunti gli assenti ch’erano | » | 35 |
Si ha il | N.° | 177 |
E a tanti ammontava la lista nominativa dei deputati estratta dagli atti dell’assemblea.
- ↑ Vedi Monitore del 9.