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Lo stato maggiore e gli ufficiali della civica e di ogni arma,
La rappresentanza dei circoli colle loro insegne e bandiere,
Il concerto nazionale e i cantori,
Il battaglione universitario,
Il concerto dei dragoni,
La guardia e l’artiglieria civiche,
Il battaglione la Speranza,
Il concerto e gli zappatori della prima legione,
Il reggimento dei volontari,
I carabinieri a piedi, i finanzieri, ec. 1

         Pervenuto il corteggio alla piazza della Cancelleria i rappresentanti salirono nella sala dei dibattimenti.

Giunto quindi il ministero, il ministro Armellini lesse il suo discorso di apertura, col quale rassegnava nelle mani della Costituente i poteri della commissione provvisoria di governo, e dava un esatto discarico dei lavori intrapresi e condotti a termine da’ vari dicasteri. Il suo discorso venne fortemente applaudito. Disse fra le altre cose, che sulle rovine dell’Italia dei Cesari e su quelle dell’Italia de’ papi sorger doveva l’edificio dell’Italia del popolo.

All’appello nominativo risposero 107 deputati presenti. Altri, non essendo stati chiamati, reclamarono, s’inscrissero nella nota, e furono in tutto 140.

Il Canino all’appello nominale rispose con un Viva la repubblica.

Il Garibaldi poi impaziente di proclamarla, disse: «Qui sono tutti i rappresentanti della nazione; per conseguenza forinole, cerimonie più o meno credo siano lo stesso; ma lo stabilire quale dovrà essere il governo credo sia desiderio non solamente della popolazione romana, ma dell’Italia tutta.»


  1. Vedi Documenti, vol. VIII, n. 51. — Vedi Monitore, n. 9, pag. 43. Vedi l’Epoca, n. 264, — Vedi il Costituzionale, 5 febbraio.