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somministra un’idea vantaggiosa nè della qualità nè della quantità degli individui alla medesima favorevoli. Per cattivarsi poi altra parte della popolazione si abolivano lo stesso giorno con decreto le tasse di cancelleria, il registro ai rescritti di segnatura, e si diminuivano tanto le spese di registro dei documenti privati quanto gli emolumenti ai cursori.1

Il giorno 8 poi pubblicavasi dal prefetto di polizia Livio Mariani quella celebre ordinanza sui divertimenti del carnevale, la quale sia per le caricature, sia per la gonfiezza dello stile, eccitò la ilarità di tutti gli uomini di buon senso.2 Il governo ne permise la inserzione nel foglio officiale del giorno 10.

Riporteremo per darne un saggio il secondo paragrafo di quell’atto, che diceva così:

«In tal circostanza è mio dovere di ricordarvi essere espressamente vietata la delazione delle armi anche lecite, per cui niuno nella via del Corso, nei festini, e nelle altre strade della capitale potrà portare le suddette armi, o qualunque altro istrumento atto ad offendere. E se sono vietate le armi lecite, quale attenzione non si deve portare sulle armi che possono nascondersi sotto gli abiti? Il portar le armi nascoste è il segno di un animo corrotto, o proclive a corrompersi è un mettersi in pericolo di perdere onore e vita: quest’uso fu specialmente uno scheranismo lasciatoci per eredità funesta dai Spagnoli, che nei due secoli XYI e XVII occuparono le belle contrade di Milano e di Napoli; e discendenti di Regolo e di Fabricio, e i nipoti di Cola di Rienzo e di Stefano Porcari, non debbono usar costumi pericolosi, che possono esser distruttivi di ogni virtù cittadina, e vietati dalle leggi.»


  1. Vedi Monitore del 6, pag. 32.
  2. Vedi Atti officiali, n. 133 — Vedi Bollettino ddle leggi del governo provvisorio, pag. 362 ed il Monitore del 10.